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Un’introduzione agli Yan tailandesi

Gli Yantra sono diventati estremamente popolari in occidente tra le persone interessate all’occulto ed alle pratiche religiose dell’India e del sud-est asiatico. In Sanscrito la parola Yantra significa “strumento usato per controllare”. Nel sud-est asiatico Yantra si riferisce al suo equivalente in lingua Pali Yanta o Yan in lingua thai. Da una prospettiva occidentale, uno Yan potrebbe essere considerato un amuleto magico ma in ogni caso la questione è molto più complessa. Uno Yan incorpora l’uso di parole sacre, elementi di geometria sacra e di un mezzo per creare un oggetto di potere. La pratica degli Yan è mutualmente dipendente da una conoscenza pratica di Mantra, Tantra e astrologia. Yan viene spesso tradotto come una manifestazione pratica del Mantra.

Queste antiche pratiche dall’India all’epoca in cui il Buddhismo venne portato nel sud-est asiatico. Il metodo indiano di Yantra, Mantra, Tantra e astrologia combinati con le pratiche indigene sono divenute la scienza degli Yan che troviamo oggi in Tailandia. Sebbene la Tailandia sia un paese Buddhista, non tutti gli Yan lo sono strettamente. Elementi dalla cultura tradizionale tailandese, Bramanesimo e animismo sono spesso incorporati ed anche lo scopo non sempre è in accordo con gli ideali Buddhisti. Gli Yan vengono utilizzati per ottenere diversi scopi, questi possono variare da quelli più mondani e semplici come portare prosperità negli affari a quelli più spirituali come santificare un’immagine del Buddha da adorare. Le applicazioni più comuni in tailandia sono protezione, amore, ricchezza e fortuna.

Un vecchio Yan per attrarre affari e benessere

Sebbene vengano generalmente utilizzati a scopo preventivo o come rimedio, gli Yan possono essere molto specifici ed in alcuni casi oscuri. Per esempio ci sono Yan utilizzati per ammaliare membri del sesso opposto o per sconfiggere i propri nemici. Sebbene i monaci Buddhisti che praticano queste arti disapprovino questi utilizzi, alcuni praticanti laici creano questi Yan nonostante le loro conseguenze karmiche. Uno Yan include quattro aspetti: geometria, alfabeto sacro,testo sacro ed un mezzo su cui imprimerlo. Prima di tutto parlerò della geometria. Gli Yan sono creati usando vari disegni, forme e simboli.

Uno Yan complesso che utilizza una combinazione di simboli, forme e quadrati magici

Alcuni utilizzano quadrati e triangoli che rappresentano rispettivamente i quattro elementi e la trinità Buddhista. Alcuni utilizzano cerchi che rappresentano il sole, la luna o un diagramma astrologio. Altri simboli possono includere foglie di Bodhi, ruote o vari animali. Queste immagini hanno un significati specifici che vengono associati alla funzione dello Yan. Si possono trovare inoltre Immagini del Buddha, diverse divinità o prominenti figure Thai. Queste includono venerabili monaci e reggenti del passato. Anche i quadrati magici sono molto utilizzati negli Yan. Queste tematiche sono pertinenti con la comprensione degli Yan ma sono troppo complesse per essere analizzate in questa sede. Incoraggio il lettore ad approfondire il tema per proprio conto. Questi schemi geometrici formano la base di quello che sarà lo Yan.

Gli alfabeti sacri sono il prossimo aspetto che analizzeremo. Molti Yan tailandesi utilizzano una forma di alfabeto Khmer molto simile a quello attualmente utilizzato in Cambogia denominato Khom. I cambogiani sono conosciuti in Tailandia come persone con una lungatradizione magica alla spalle e il Khom è un antico linguaggio elevato allo stato di alfabeto magico. Altri alfabeti usati per creare Yan sono il Lanna (Tailandia del nord), Il birmano e, più raramente, quello indiano. La caratteristica più importante è il potere intrinseco dell’alfabeto che non è utilizzato nel linguaggio mondano, altrimenti risulterebbe meno potente a livello magico. Uno Yan complesso che utilizza una combinazione di simboli, forme e quadrati magici I testi sacri utilizzati sono il terzo aspetto di uno Yan. A seconda dello scopo e del sistema di credenze di chi crea lo Yan, le parole ed i numeri usati possono provenire da fonti differenti. Spesso i Sutta Buddhisti vengono utilizzati in forma abbreviata. In molti casi un Gatha o inno, viene preso da un Sutta e condensato per creare un incantesimo. Questo metodo è simile alla creazione dei Beeja Mantra nella tradizione Bramanica. In generale, le parole utilizzate per creare uno Yan invocano un principio Buddhista, il Triplice Gioiello o qualcosa di basilare come i quattro elementi. Oltre a questo, ci sono Yan che utilizzano incantesimi bramamici per invocare divinità particolari. In tutte le circostanze, un’aspirazione più grande viene invocata per caricare lo Yan.

Yan Nang Gwak per il benessere e la prosperità. Notare lo sfondo rosso legato alla domenica ed alla prosperità

Il quarto ed ultimo aspetto dello Yan è il materiale utilizzato per la sua creazione. Questo riflette la sua funzione. Il materiale più utilizzato è la stoffa, che può avere colori differenti a seconda dello scopo. Per esempio uno Yan creato per aumentare la ricchezza dovrebbe essere creato di Domenica con stoffa rossa. Altri materiali includono la pelle di animale, carta, denaro, foglie e cortecce. Di ugual importanza, ma raramente praticato, è la preparazione dell’inchiostro e degli strumenti per la scrittura. Questi utensili possono includere piume, rami, penne e pennelli. L’inchiostro viene preparato mischiando ceneri, polveri o tinte naturali. Con queste linee guida le miriadi di possibilità sono lasciate a discrezione del praticante.

A questo punto, vorrei commentare una delle espressioni legate agli Yan che sono divenuti più popolari in occidente: i tatuaggi tradizionali tailandesi o Sak Yan. Questa tipologia di tatuaggio viene eseguita a mano utilizzando un “ago”. La pratica del tatuaggio ha una storia molto antica in Tailandia. Quando nell’antichità il Buddhismo e gli Yan si sono integrati nella cultura tailandese, si sono mescolati con il metodo di tatuaggio indigeno e quello che ne è derivato è il tatuaggio magico che vediamo oggi. Ci sarebbe molto da dire a proposito dei benefici e delle precauzioni legati a questi tatuaggi ma questo richiederebbe un articolo a parte. Per ora ci basti menzionare che sono una delle più potenti espressioni di Yan.

Uno Yan con differenti scopi tra cui la protezione

Il metodo ed il rituale per la creazione di uno Yan è molto complesso e raramente esposto ai non iniziati. Darò una breve descrizione della procedura così da illustrare cosa implica. La cosa più importante, come in tutti i rituali tailandesi, è rendere omaggio al proprio Maestro e a quelli che sono venuti prima di lui. Deve essere considerato lo scopo esatto dello Yan. Questo deve essere tenuto ben in mente attraverso tutta la costruzione dello Yan. L’intento è l’aspetto cruciale che ne determina la forza e l’efficacia. Molti monaci sono venerati per il potere e l’abilità nel creare oggetti magici che derivano da un intento saldo ed ininterrotto. Il passo successivo è quello di scegliere il giorno, l’ora ed il luogo per la creazione. Anche questo dipende dallo scopo dello Yan. Ogni giorno della settimana ha molteplici valenze. Il martedì per esempio è ottimale per progetti che hanno a che fare con il conflitto o la protezione.

Una certa comprensione dell’astrologia è necessaria per decidere il tempo giusto ad ogni scopo. Una volta che il praticante ha selezionato intento, giorno, ora, materiale e utensile, deve essere scelto un luogo santificato per rendere omaggio al Triplice Gioiello, se Buddhista ed al proprio Maestro. Si consacrano quindi i materiali e mentre si recita il Mantra specifico, si crea lo Yan. Questo potrebbe includere l’invocazione di uno spirito o Tevada. Il processo può essere ripetuto molte volte per caricare completamente lo Yan. In più, pospone essere date delle istruzioni al ricevente per mantenerne il potere. Va menzionato che uno Yan, non importa quale sia la sua potenza, non può necessariamente prevalere sul Karma del ricevente. Se questo è troppo forte in una determinata direzione, nessuna forza esterna può produrre un cambiamento. Ad ogni modo, anche se il Karma impedisce il risultato sperato, lo Yan può avere comunque avere qualche effetto sulla vita di chi lo riceve. Questa prospettiva Buddhista rappresenta la differenza fondamentale dal concetto Bramanico di Karma e potere dello Yan. Credo che possa essere interessante prendere in esame come Yantra, Tantra e Mantra vengano utilizzati in Tailandia per la guarigione. Ecco una lista delle più comuni pratiche odierne.

Yan curativo da bruciare. Se ne berranno le ceneri insieme ad acqua
  • Come rimedio a bruciature, rossore o irritazione degli occhi, il praticante può recitare degli incantesimi sull’acqua con cui lavare gli occhi tre volte.
  • Per fermare il sanguinamento, si recita otto volte l’incantesimo e si soffia sulla ferita ad ogni ripetizione.
  • Per alleviare la malattia, specialmente della testa e della parte alta del corpo, bruciare lo Yant specifico scritto su carta e berne le ceneri mescolate ad acqua.
  • Tracciare lo Yan sulla foglia di una determinata pianta o albero e consumarlo con erbe diverse a seconda del disturbo.
Uno Yan per favorire relazioni amichevoli e portare fortuna

Vorrei condividere una storia raccontatami da un monaco con cui ho studiato. Il villaggio dove il monaco viveva era abbastanza distante da ospedali e dottori. L’unico guaritore del villaggio era un Maw Pao, un dottore “soffiatore”. Un giorno un giovane cadde da un albero e si ruppe un braccio. Il Maw Pao prese dell’acqua santa e dell’alcol, li mise in bocca e pronunciò un incantesimo. Quindi spruzzo la mistura sul braccio del ragazzo e pronunciò alcune altre parole magiche il quale dopo appena una settimana, si stava di nuovo arrampicando senza segno alcuno di infortunio. Questa storia mi illustrò sia la magia che la fiducia che le persone hanno nel potere di questi metodi.

Un semplice Yan che utilizza un’immagine del Buddha

Glossario:

Beeja (Mantra): Beeja letteralmente seme in sanscrito. Un Beeja Mantra è un Mantra che è stato condensato alla sua radice, cioè il seme da cui deriva il Mantra più grande.

Foglia di Bodhi: Foglia dell’albero di Bodhi o albero dell’illuminazione, sotto il quale Gotama Siddhatta raggiunse l’illuminazione.

Gatha: Un poema o un inno spesso Yan curativo da bruciare. Se ne berranno le ceneri insieme ad acqua Uno Yan per favorire relazioni amichevoli e portare fortuna utilizzato nel salmodiare.

Mantra: Una parola o gruppo di parole di potere, solitamente utilizzato per invocare una divinità.

Sutta: Uno dei tre canestri dei testi Buddhisti; i discorsi diretti del Buddha.

Tantra: L’uso rituale di oggetti insieme a Mantra, come per esempio i semi di Rudraksha.

Tevada: Esseri celesti o dei.

Vorrei porgere i miei rispetti e ringraziamenti al mio Maestro Phra Ajahn Sukit per aver condiviso questa conoscenza con me. I miei ringraziamenti vanno inoltre a Gabrielle Simon per avermi aiutato ad editare questo testo.

Scritto da Yogi Somānanda, traduzione a cura di Reusi Bhālacandra

1 Comment

  • Reply
    Stephen Kalvaitis
    28 Maggio, 2020 at 5:51 am

    I like this post, enjoyed this one thankyou for putting up.

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